Benyamin Netanyahu è atterrato a Washington per un incontro cruciale con Donald Trump, il primo leader straniero a essere ricevuto dal presidente americano dopo il suo insediamento.
Un viaggio dal forte valore politico e strategico per il premier israeliano, che cerca di consolidare il sostegno degli Stati Uniti nella guerra contro Hamas e nella lotta all’«asse terroristico iraniano».
“Ridisegnare la mappa”
«Le nostre decisioni e il coraggio dei nostri soldati hanno già cambiato il volto del Medio Oriente», ha dichiarato Netanyahu prima della partenza, aggiungendo che, con Trump, si potrà «ridisegnare la mappa ancora di più, e in meglio».
La visita del premier arriva in un momento delicato, con i negoziati sulla seconda fase della tregua in bilico. L’accordo, in vigore dal 19 gennaio, prevede il rilascio di altri ostaggi israeliani e il prolungamento del cessate il fuoco, ma il via ai colloqui a Doha è stato ritardato.
Netanyahu, sotto pressione dall’ala più radicale del suo governo, ha deciso di posticipare la partenza della squadra negoziale fino a dopo il faccia a faccia con Trump.
A casa il capo del Mossad
Non solo: secondo Channel 12, il premier avrebbe anche rimosso David Barnea, capo del Mossad, dalla guida delle trattative, sostituendolo con Ron Dermer, uno dei suoi più fidati alleati.
Trump, dal canto suo, spingerà per ampliare gli Accordi di Abramo e rilanciare il processo di normalizzazione con l’Arabia Saudita. Tuttavia, Riad ha chiarito che ogni intesa passerà necessariamente attraverso la creazione di uno Stato palestinese, un’ipotesi che Israele non è disposto ad accettare.
Sul tavolo anche la controversa proposta dell’amministrazione americana di trasferire temporaneamente i civili di Gaza in Egitto e Giordania durante la ricostruzione della Striscia, un piano che ha già incontrato l’opposizione di cinque Paesi arabi, tra cui Il Cairo e Amman.
La tensione resta altissima e i prossimi giorni saranno decisivi per il futuro della tregua e per le nuove mosse diplomatiche tra Israele, Stati Uniti e i principali attori del mondo arabo.