Un mese dopo l’ordinanza della Corte d’Appello che ha avviato l’iter di decadenza per presunte irregolarità nelle spese elettorali, Alessandra Todde sembra aver disinnescato, almeno temporaneamente, il pericolo di un addio anticipato.
Il Consiglio regionale ha discusso il caso, ma senza i toni roventi di inizio anno: niente richieste di dimissioni, nessun ultimatum. Anche lo scontro con il centrodestra, per quanto acceso, ha mantenuto una misura insolita per un dibattito di questa portata.
“Legislatura morta”
L’attacco più duro è arrivato dall’ex candidato e ora capogruppo FdI Paolo Truzzu: «La legislatura è politicamente morta, anche un pronunciamento favorevole non la salverebbe». Ma il confronto si è concluso con un clima più disteso, tanto che la stessa Todde ha ringraziato per il dibattito «misurato».
La palla ora passa alla giunta per le elezioni, che ha già fatto sapere di voler attendere un verdetto definitivo della magistratura prima di esprimersi. La prima udienza del Tribunale civile è fissata per il 20 marzo, ma il percorso giudiziario potrebbe durare anni tra appelli e possibili ricorsi fino in Cassazione. Nel frattempo, il rischio è quello di uno stallo politico, con una legislatura bloccata in attesa di una sentenza definitiva.
Zaia no e io sì?
Todde ha rivendicato la legittimità del suo mandato, parlando di un caso senza precedenti in Italia e citando il presidente del Veneto Luca Zaia, che per una vicenda simile non ha ricevuto sanzioni. Ma ha anche rilanciato l’attacco: «Mi hanno contestato una bolletta da 153 euro, gli stessi che difendono una ministra accusata di falso in bilancio e frode allo Stato».
E nel ricorso presentato al Tribunale, i suoi avvocati non hanno escluso che dietro l’ordinanza ci sia un conflitto d’interessi, evidenziando presunte connessioni politiche tra alcuni membri del collegio di garanzia e il centrodestra.
Insomma, la battaglia legale è solo all’inizio e il caso Todde potrebbe trascinarsi ancora a lungo. Ma quando la politica annusa il rischio di elezioni anticipate, il clima diventa più cauto. E forse, anche per questo, lo scontro sembra essersi raffreddato.