Ministro dell’Interno dal 2016 al 2018, Marco Minniti ha le idee chiare sulla Libia, nell’occhio del ciclone per il caso Almasri: «È strategica». La politica non lo riguarda più, oggi presiede la fondazione per le relazioni internazionali Med-Or: «un ponte di soft power in un mondo dove sembra prevalere l’hard power».
Intervistato da Goffredo Buccini per il Corriere della Sera, Minniti argomenta: «La Libia era ed è una questione di interesse nazionale al suo livello più alto: la sicurezza nazionale, cioè l’incolumità anche fisica di ogni cittadino. Un pezzo grande di sicurezza nazionale si gioca fuori dai confini nazionali».
Quindi elenca le ragioni: «Primo: è la base più avanzata dei trafficanti di esseri umani. Secondo: vi si gioca una partita energetica essenziale, come si è visto nella vicenda ucraina. Terzo: l’Africa è il principale incubatore di terrorismo internazionale e solo qualche anno fa la capitale moderna della Libia, Sirte, era in mano allo Stato Islamico. La Libia non ha mai firmato la Convenzione di Ginevra».
Non migrazioni, ma “movimenti di persone”
Per l’ex titolare del dicastero degli Interni, le migrazioni non dovrebbero trovarci smarriti, «perché non capiamo che sono un dato strutturale, non un’emergenza. Non chiamiamole più migrazioni ma movimenti di persone. Dobbiamo stare molto attenti alla trappola dell’identità».
L’errore di base sul caso Almasri: «Avrei utilizzato sin dall’inizio il tema della sicurezza nazionale: è netto. Ne imparai il senso nel 1998, vedendo che i tedeschi non ci chiesero l’estradizione dell’arrestato Öcalan, capo del Pkk curdo, benché avessero emesso per lui un mandato di cattura per terrorismo: c’erano in Germania le comunità turca e curda più importanti d’Europa, un processo avrebbe devastato la tenuta sociale».
“Coinvolgere i Paesi in partenza”
Anche sull’Albania si dimostra critico: «A situazioni strutturali non puoi opporre misure emergenziali. Devi coinvolgere i Paesi di partenza. Peraltro, gli accordi bilaterali, discutibili o meno, non solo con la Libia ma anche con la Tunisia o la Costa d’Avorio, hanno funzionato».
«Il rapporto con l’Africa è strategico. L’Europa deve stabilire con l’Africa un rapporto da pari a pari. Unione Europea e Unione Africana facciano un patto per le migrazioni legali, chiedendo all’Africa lotta ai trafficanti».
Infine, Minniti interviene sull’esposto contro il procuratore Lo Voi: «Non si deve mai dare un messaggio di “dagli all’untore”. E mi auguro un “cessate il fuoco” nella guerra tra politica e magistratura. Credo però che davanti a un esposto non sia automatica l’apertura di un’indagine, si valuta la congruità».
“Valutazione procura è legittima”
«La valutazione della Procura è legittima, certo. Tuttavia, essenziale è il momento. Se un esposto sottolinea criticità nell’azione del governo ed è prevista per il giorno dopo l’audizione dei ministri della Giustizia e dell’Interno, forse è doveroso aspettare le due audizioni, anche per valutare meglio la fondatezza dell’esposto».
«Ed evitare così un effetto molto negativo: il conflitto tra istituzioni, nel quale perdono i cittadini, la democrazia e, in definitiva, l’Italia».