Famiglia irlandese sterilizza una giovane donna di nome Grace con la complicità di personale medico del sistema sanitario nazionale per impedirle di avere un figlio con il compagno italiano. Un caso che potrebbe essere dovuto ad una presunta discriminazione razziale nei confronti degli italiani scuote la comunità europea.
Contro la legge
Un evento scioccante e inquietante emerge dall’Irlanda: una ragazza violata contro la sua volontà, presumibilmente per motivazioni dettate da pregiudizi discriminatori, anche di natura razziale. Questo crimine è avvenuto sebbene la sterilizzazione forzata non sia consentita dalla legge irlandese. Inoltre, il grave stato di salute successivamente sofferto da Grace potrebbe essere imputabile alla procedura di sterilizzazione utilizzata.
Se confermate, queste accuse getterebbero luce su una vicenda che trascende il dramma personale, sollevando interrogativi profondi su temi quali antirazzismo, anti-discriminazione, diritto della dignità individuale, diritto alla famiglia, diritto alla salute e Stato di diritto. Valori fondamentali dell’Unione, sanciti nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea e nelle leggi dell’Unione, che sarebbero stati violati nella civile Europa.
La famiglia di Grace, secondo le ipotesi, avrebbe agito per evitare che Grace avesse un figlio con il compagno italiano, dimostrando un pregiudizio intollerabile e una visione distorta delle relazioni interculturali.
Marcate espressioni di razzismo
La sterilizzazione forzata, già di per sé una violazione gravissima dei diritti umani e fondamentali dell’Unione europea, assumerebbe in questo caso contorni ancora più oscuri, legandosi a una possibile discriminazione anche nei confronti di un cittadino europeo non irlandese. Infatti, l’organizzazione Rete Irlandese contro il Razzismo (INAR) ha pubblicato un rapporto in cui in Irlanda emergono marcate espressioni di razzismo verso altri cittadini europei di nazionalità non irlandese.