Si allarga l’inchiesta sulla clamorosa truffa orchestrata da un gruppo di falsi emissari del ministro della Difesa Guido Crosetto. Tra le vittime spunta un nome eccellente: Massimo Moratti, imprenditore ed ex presidente dell’Inter, caduto nella rete dei truffatori che lo hanno convinto a versare una somma ingente con la scusa di un’operazione segreta di Stato.
“Sembrava tutto vero”, ha dichiarato Moratti a Repubblica, confermando di aver subito la truffa ma evitando di rivelare dettagli sull’importo: “Ho sporto denuncia, vediamo come va avanti l’inchiesta”. Secondo le prime indiscrezioni, il raggiro potrebbe avergli sottratto una cifra vicina al milione di euro.
Come agiva la banda
L’inganno aveva uno schema preciso: i truffatori contattavano imprenditori e grandi industriali spacciandosi per membri dello staff di Crosetto, raccontando di una missione top secret per liberare giornalisti italiani rapiti in Iran e in Siria. Il denaro, veniva assicurato, sarebbe stato restituito attraverso la Banca d’Italia.
Oltre a Moratti, sarebbero caduti nella rete anche altri nomi di spicco del mondo imprenditoriale, tra cui la famiglia Beretta (multinazionale delle armi) e la famiglia Aleotti (proprietaria del gruppo farmaceutico Menarini). Anche Giorgio Armani, le famiglie Della Valle, Tronchetti Provera e Caltagirone sarebbero tra i truffati, secondo quanto riportato dall’Ansa.
L’inchiesta della procura di Milano
La procura di Milano, con il pm Giovanni Tarzia e il procuratore capo Marcello Viola, ha avviato le indagini per smascherare i responsabili della truffa e comprendere l’entità dei fondi sottratti. Almeno tre denunce sono già sul tavolo degli inquirenti, ma il numero delle vittime potrebbe aumentare con il proseguire delle indagini.
L’episodio mette in luce una truffa sofisticata e ben orchestrata, capace di ingannare imprenditori esperti e con accesso a canali di informazione privilegiati. La domanda ora è una sola: quanti altri sono stati raggirati senza ancora saperlo?