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Trump vuole comprarsi Gaza e Groenlandia? Il suo sodale Musk lancia un’offerta di 97,4 miliardi di dollari per rilevare OpenAI

Elon Musk trionfante con accanto Donald Trump - Fonte: Ipa - Dillingernews.it

Se il suo mentore Donald Trump è fermamente deciso a comprarsi la Groenlandia e la Striscia di Gaza, Elon Musk non vuole essere da meno, orientando le sue mire non verso Paesi, ma sui suoi diretti interessi. Mr. Tesla ha presentato un’offerta non sollecitata di 97,4 miliardi di dollari per rilevare la società non profit che controlla OpenAI, con un consorzio di investitori.

Lo rende noto il solito house organ della City, il Wall Street Journal, presubimilmente informato dall’avvocato di Musk Marc Toberoff, che ha depositato l’offerta al consiglio di amministrazione di OpenAI. «È ora che OpenAI torni a essere la forza open-source e orientata alla sicurezza che era un tempo», commenta Musk per tramite del suo legale. «Faremo in modo che ciò accada».

“E noi ci compriamo X

OpenAI è stata fondata nel 2015 proprio con Musk da Sam Altman, oggi amministratore delegato. Dall’AI Action Summit di Parigi, il CEO ha ribattuto a stretto giro su X, sarcastico: “No, grazie, ma se volete compriamo Twitter per 9,74 miliardi di dollari”, un decimo dell’offerta per OpenAi e assai meno rispetto rispetto ai 44 miliardi di dollari pagati da Musk nel 2022. 

Altman, fa sapere il Corriere, sta attualmente guidando la trasformazione dell’organizzazione in una società for-profit, con piani per investire fino a 500 miliardi di dollari in infrastrutture AI attraverso la joint venture Stargate, che mira a costruire infrastrutture AI con un investimento iniziale di 100 miliardi di dollari (messi in dubbio proprio da Musk) e progetti iniziali previsti in Texas. 

Una cordata di investitori

L’offerta di Musk è supportata dalla sua società di intelligenza artificiale, xAI, e da investitori come Valor Equity Partners, Baron Capital, Atreides Management, Vy Capital e 8VC, oltre ad Ari Emanuel, Ceo di Endeavor. 

Musk in passato aveva anche avviato azioni legali, accusando OpenAI di tradire la sua missione originale no-profit collaborando con Microsoft per dominare lo sviluppo dell’AI. OpenAI ha respinto queste accuse, affermando che la no-profit riceverà un compenso equo nella transizione verso il modello for-profit. 

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