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Dopo la batosta diplomatica di Monaco e l’evidente marginalizzazione nei negoziati sulla guerra in Ucraina, Emmanuel Macron corre ai ripari e convoca un vertice d’emergenza a Parigi. L’obiettivo? Riportare l’Europa al tavolo prima che gli USA e la Russia decidano tutto da soli.
Il vertice convocato da Macron
Mentre a Riad si prepara un incontro tra una delegazione americana e una russa, senza Kiev e Bruxelles, l’inviato USA Keith Kellogg ha già fatto capire che l’Europa è fuori dai giochi. Il Cremlino, intanto, loda Donald Trump per il suo “impegno per la pace” e lo invita apertamente alle celebrazioni del 9 maggio a Mosca, in un chiaro segnale di distensione.
Macron, consapevole del rischio di restare spettatori, ha convocato i leader di Germania, Regno Unito, Italia, Polonia, Spagna, Paesi Bassi e Danimarca, insieme ai vertici di UE e NATO, per trovare una strategia comune. Sul tavolo ci sono le garanzie di sicurezza per Kiev, inclusa l’ipotesi di un ingresso automatico nella NATO in caso di violazioni russe del cessate il fuoco.
L’Europa, che secondo l’Istituto Kiel ha già stanziato più aiuti per l’Ucraina rispetto agli USA, vuole far valere il suo peso, ma la strada è in salita. Intanto, mentre il Vecchio Continente cerca di rientrare in partita, la guerra prosegue: “Più di centomila persone a Mykolaiv sono rimaste senza riscaldamento dopo un attacco russo”, ha denunciato Zelensky. Segno che il cessate il fuoco è ancora lontano.