La Corte d’Appello di Milano conferma la condanna a un anno e dieci mesi per un poliziotto accusato di sfruttamento della prostituzione ai danni di una donna albanese: pena accessoria, dovrà risarcirle 25mila euro. Non molto severa, come sentenza.
Secondo la ricostruzione dell’accusa, già accolta in primo grado il 17 settembre 2023, l’agente e la donna si erano conosciuti in chat nel 2017. Lui le aveva promesso che sarebbero andati a vivere insieme quando avrebbe finito di pagare dei debiti, quantificati in 30mila euro. Chiedendole di “aiutarlo” prostituendosi su un marciapiede in zona Lorenteggio.
Lui era già sposato
La donna si era in seguito accorta che il poliziotto era già sposato. Assistita dall’avvocata Debora Piazza, aveva denunciato l’agente, allora in servizio in Questura a Milano, nell’estate del 2018.
«Dopo una settimana dal nostro primo incontro, ha detto di amarmi e che ero tutta la sua vita», aveva raccontato la donna al pm Andrea Fraioli. «E mi ha detto di ricominciare a prostituirmi per togliere i suoi debiti e andare a vivere insieme».
«Dal giugno a dicembre del 2017 ho ripreso a prostituirmi, come ero stata costretta a fare per un periodo quando ero arrivata in Italia. Mi fermavo solo alla domenica, poi mi sono ribellata e ho detto basta. Quando ho capito che era sposato non capivo più niente, stavo male e volevo morire».