Come Dillinger ha già messo in discussione, i primi bollettini medici sulle condizioni di salute di Papa Francesco apparivano edulcorati, nella tradizione antica di mantenere il massimo riserbo sulle malattie di un pontefice. Si apprende invece che gli esami hanno fatto emergere un “quadro clinico complesso” e un’origine “polimicrobica” dell’infezione, che hanno portato a una rimodulazione della terapia in corso e a una degenza ospedaliera più duratura del previsto.
La sala stampa vaticana aggiunge che “gli esami di laboratorio, la radiografia del torace e le condizioni cliniche del Santo Padre continuano a presentare un quadro complesso”.
L’esito della Tac al torace
“La tac al torace di controllo alla quale il Santo Padre è stato sottoposto questo pomeriggio, prescritta dall’equipe sanitaria vaticana e da quella medica della Fondazione Policlinico Gemelli ha dimostrato l’insorgenza di una polmonite bilaterale che ha richiesto un’ulteriore terapia farmacologica”.
“L’infezione polimicrobica, insorta su un quadro di bronchiectasie e bronchite asmatiforme, e che ha richiesto l’utilizzo di terapia cortisonica antibiotica, rende il trattamento terapeutico più complesso“.
Cancellati tutti gli impegni
Il ricovero di Bergoglio al Policlinico Gemelli quindi si allunga. Sono stati cancellati tutti gli impegni del pontefice, dall’udienza generale di domani e fino a domenica, quando la messa per il Giubileo dei Diaconi sarà celebrata dall’arcivescovo Rino Fisichella, pro-prefetto del Dicastero per l’Evangelizzazione e organizzatore dell’Anno Santo, che Bergoglio ha anche delegato per le previste ordinazioni di nuovi Diaconi.
Non si sa ancora se e in che modo Francesco terrà l’Angelus domenicale: la scorsa domenica il testo era stato scritto e poi diffuso.
Anche se ricoverato, Bergoglio non rinuncia a governare la Chiesa: dall’ospedale romano ha accettato la rinuncia alla Diocesi di Baie-Comeau, in Canada, presentata da monsignor Jean-Pierre Blais, 75 anni, accusato di abusi sessuali nella class action contro l’arcidiocesi di Québec.
Come ogni volta che Bergoglio si è ammalato, si intensificano le voci su una possibile rinuncia al pontificato e su un imminente Conclave. Da ricordare però che il Papa ha già firmato una lettera di dimissioni nel caso di una malattia che ne paralizzi in modo permanente le capacità decisionali e di governo.
E lo ha fatto non adesso ma nei primi mesi del pontificato, quando nel 2013 era ancora segretario di Stato il card. Tarcisio Bertone. Lo aveva rivelato lo stesso Bergoglio nel dicembre 2022. Ai tempi soffriva di difficoltà di deambulazione, una persistente gonalgia, ma le sue condizioni non giustificavano una rinuncia, come faceva capire dicendo che “si governa con la testa, non con il ginocchio“.