Sicuramente, Matteo Salvini è un politico scaltro, al punto che ci si può domandare in quali valori realmente creda al di là delle carte oppositive e/o sostenitive pescate dal mazzo. Adesso Giorgia Meloni ha un problema arduo, dopo le esternazioni di Trump su Zelensky «dittatore senza elezioni e comico mediocre».
Attacco respinto da vari leader europei, che mettono la premier in un cul de sac, costretta a trovare un equilibrio tra la simpatia per il presidente Usa e la fedeltà all’Ue (con Ursula von der Leyen che non le ha mai fatto sconti).
Il vicepremier allora approfitta del suo margine di manovra per saltare sul carro di The Donald: «Non mi metto a giudicare le parole, io bado ai fatti e Trump sta facendo grandi cose in questi primi giorni di mandato. Confido che Trump riesca a portare la pace, cosa che né Biden né l’Unione europea con von der Leyen hanno fatto negli ultimi anni. Trump sta portando al tavolo Russia e Ucraina, mi pare già un grande risultato. Vada avanti così, assolutamente, fino in fondo».
“Tacciano i cannoni”
«Chi attacca Trump evidentemente non fa un buon servizio alla pace, l’importante adesso è che smettano di sparare i cannoni. Ursula von der Leyen sta organizzando una missione a Kiev? Per quanto mi riguarda può andare dove vuole, non mi pare che finora abbia risolto granché».
E sono «parole di sacrosanto buonsenso» quelle del presidente Usa sull’Ue che non si occuperebbe abbastanza di migranti. «L’Europa, lenta e in alcuni casi complice, non può più far finta di niente davanti all’emergenza dell’immigrazione clandestina».
Sul piano interno, Salvini preme per la rottamazione delle cartelle: «Il ddl sulla pace fiscale? L’abbiamo già presentato in Senato e arriva in commissione Finanze la settimana prossima. Ovviamente l’obiettivo è fare un documento di tutta la maggioranza, perché aiutare 20 milioni di italiani in difficoltà con l’Agenzia delle entrate non è un obiettivo solo della Lega».
