Steve Bannon, l’ex stratega di Donald Trump e volto controverso dell’alt-right americana, è finito al centro di una nuova polemica: durante il suo intervento al Conservative Political Action Conference (CPAC), avrebbe fatto un gesto assimilabile al saluto nazista. Le immagini hanno fatto il giro del web, scatenando un’ondata di critiche e indignazione.
L’episodio arriva a poche settimane da un’accusa simile rivolta a Elon Musk, amico e alleato politico di Trump, che a gennaio si era ritrovato nell’occhio del ciclone per un gesto analogo durante un evento pubblico.
Trump “strumento della provvidenza divina”
Ma Bannon non si è limitato a questo. Durante il suo intervento, ha infiammato la platea definendo Trump “uno strumento della provvidenza divina” e spingendosi oltre con un endorsement che sa di investitura: “Lo vogliamo anche nel 2028“. Poi ha rincarato la dose, lanciando un appello per “una rivoluzione nazionalista e populista“, una dichiarazione che riecheggia le parole d’ordine della destra radicale.
L’effetto non si è fatto attendere. Jordan Bardella, presidente del Rassemblement National e delfino politico di Marine Le Pen, ha deciso di annullare il suo intervento alla convention di Washington. Una presa di distanza netta, segnale che anche dentro la destra europea certi eccessi iniziano a diventare ingombranti.