I delegati di MI Stadio e i poliziotti della Scientifica hanno effettuato un primo test allo Stadio San Siro sul nuovo meccanismo di riconoscimento facciale, installando un software presso i tornelli d’ingresso. Sarà applicato a tutti i varchi, compresi quelli dove gli ultras imponevano agli steward — compiacenti o meno — la “doppietta”, il doppio passaggio con un biglietto solo.
Ma nel lento e progressivo ristabilimento delle regole a San Siro, concordato da questura da un lato e Inter e Milan dall’altro, non ci saranno più eccezioni al biglietto nominale. Tutto tracciato, fino al volto. Se le simulazioni avranno successo, si comincerà già dalla fine di questa stagione sportiva.
C’è un procedimento giudiziario all’origine di questa misura di sicurezza. La costituzione di parte civile del Milan al processo “Doppia Curva” contro i leader del tifo violento — alla quale seguirà il prossimo 4 marzo quella dell’Inter — viene vista in procura come «un segnale di consapevolezza». Molto più che simbolico, visto che le due società chiedono i danni agli ultras.
Evitare la richiesta di commissariamento dei club
Una presa di distanza rispetto al passato, che punta a decretare la fine della tolleranza verso fenomeni criminali e a evitare le estreme conseguenze adombrate dall’inchiesta dell’ufficio guidato da Marcello Viola, con i pm Sara Ombra e Paolo Storari della Dda: che venisse inoltrata al tribunale la richiesta di commissariamento dei club.
I primi passi dei club sono stati significativi: dal divieto assoluto imposto dalla società ai giocatori di avere contatti con i capi delle due Curve alla stretta sulla gestione “allegra” dei biglietti, in casa e in trasferta, non più affidati ai referenti del tifo organizzato e al loro mercato parallelo. E già da settimane, ai tornelli, gli steward sono affiancati da agenti.
Il giro di vite nel decalogo di due consulenti
Così come erano stati nominati due consulenti che in questi mesi hanno avuto il compito di rapportarsi con gli avvocati delle società, stilando un decalogo che ha accompagnato questo processo virtuoso insieme al giro di vite della questura: divieto di striscioni e bandiere, 250 daspo sportivi e 300 fuori contesto da inizio ottobre, centinaia di multe per violazione del regolamento d’uso (occupare il seggiolino di un altro tifoso o quello di uno steward, stare in piedi sulla balaustra), aggravamento delle sanzioni per i recidivi fino alla sorveglianza speciale.
Mancherebbe però la certezza dell’adozione da parte delle squadre di modelli organizzativi adeguati a evitare il ripetersi di questi fenomeni. E un ricambio negli organigrammi di Inter e Milan alla voce security, ma non solo.