Un terremoto politico scuote il Molise: il governatore Francesco Roberti (Forza Italia) è ufficialmente indagato per corruzione nell’ambito di un’inchiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Campobasso.
Il presidente della Regione è tra i 47 nomi finiti nel registro degli indagati, a cui nei giorni scorsi è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini. E non è solo: risulta coinvolta anche la moglie.
Dopo ore di indiscrezioni e voci di corridoio, è stato lo stesso Roberti a confermare il suo coinvolgimento, provando a smarcarsi: “La vicenda in questione non riguarda il mio ruolo da Presidente della Giunta Regionale del Molise, ma attività precedenti alla mia elezione”. Come se questo potesse cambiare qualcosa. Poi la linea difensiva: “Da parte mia ci sono sempre stati comportamenti corretti e rispettosi della legge”.
“Chiarirò tutto”
Roberti, che si affida agli avvocati Mariano Prencipe e Michele Marone, ha annunciato di voler collaborare con la magistratura, assicurando che fornirà ogni dettaglio utile entro i 20 giorni previsti dalla procedura: “Sono pronto a fornire alla magistratura tutte le informazioni necessarie per fare luce su ogni aspetto della vicenda. Voglio che la situazione si risolva rapidamente, così da confermare la mia correttezza”.
Nel frattempo, il governatore cerca di tenere il punto e di evitare l’inevitabile scossone politico: “Continuerò a svolgere il mio lavoro con la massima serietà e serenità. Nutro piena fiducia nel lavoro della magistratura”.
Parole di rito, mentre l’indagine va avanti. Ma il quadro che emerge fa tremare Palazzo Vitale.