Davide Lacerenza, il “Mosè dello champagne”, è finito agli arresti domiciliari insieme a Stefania Nobile, figlia di Wanna Marchi. L’imprenditore, noto per il suo locale Gintoneria e per il suo stile di vita all’insegna di lussuria, eccessi e ostentazione social, è accusato di autoriciclaggio, spaccio di droga e sfruttamento della prostituzione. La Milano notturna e patinata della sua cerchia si è sgretolata nel giro di poche ore: sigilli al locale e un sequestro di beni da 900mila euro, considerati frutto di attività illecite.
Dal mercato della frutta alle sciabolate di champagne
Lacerenza si era costruito un personaggio. Da ragazzino scaricava cassette di frutta ai mercati generali, poi è diventato il guru delle sciabolate di champagne sui social. La sua storia sembrava la favola del “self-made man”: da chi scaricava patate a chi apriva bottiglie da migliaia di euro ogni sera per una clientela affamata di status symbol. La sua autobiografia, “Vergine, single e milionario”, raccontava questa ascesa in uno stile trash ed esibizionista, lo stesso che aveva reso il suo personaggio virale.
Nel 2016 apre la Gintoneria, il primo locale milanese dedicato ai gin premium. Ma in poco tempo il gin diventa una scusa per sfoggiare Dom Perignon e Krug, sciabolati con qualsiasi oggetto disponibile: carte di credito, iPhone, Rolex. Su Instagram, dove aveva 260mila follower, Lacerenza non era solo un imprenditore, ma un fenomeno di costume: un mix tra Briatore e un influencer da bassifondi, con un linguaggio sboccato e volgare che lo rendeva un cult nel mondo del trash.
Escort, droga e la caduta
Ma dietro i fiumi di champagne c’era molto altro. Le indagini della Guardia di Finanza hanno rivelato che la Gintoneria non era solo un locale, ma un vero e proprio centro per incontri con escort e consumo di droga. Nel privé della Malmaison, il locale attiguo, i clienti pagavano per appartarsi e la droga arrivava a domicilio grazie a un sistema ben collaudato.
Secondo le intercettazioni, Stefania Nobile era perfettamente consapevole del sistema. Le registrazioni mostrano anche la compiacenza di Wanna Marchi, che pur non essendo indagata sapeva degli affari del locale. Ma a preoccupare Nobile era la sfrontatezza di Lacerenza, che postava su Instagram scene di droga, sesso e soldi senza alcun freno.
“Ma ti rendi conto? Tanto da un momento all’altro arrivano”, diceva in un’intercettazione. E infatti, alla fine, sono arrivati davvero. Il mondo fatto di escort, bamba e bollicine è crollato. E con lui, anche il re delle sciabolate.