Home CRONACA Clamoroso: Delitto di Garlasco, riaperto il caso

Clamoroso: Delitto di Garlasco, riaperto il caso

Diciotto anni dopo, il delitto di Garlasco potrebbe essere riscritto. La procura di Pavia ha riaperto le indagini sull’omicidio di Chiara Poggi, uccisa nella sua casa il 13 agosto 2007, e ha iscritto nel registro degli indagati Andrea Sempio, oggi 37enne, amico del fratello della vittima. Una mossa che riaccende i riflettori su uno dei casi più controversi della cronaca italiana e che potrebbe addirittura portare a una revisione del processo che ha condannato in via definitiva Alberto Stasi. L’ex fidanzato di Chiara, in carcere da dieci anni, potrebbe ora sperare in una nuova verità giudiziaria.

Quel DNA sulla scena del crimine

L’elemento chiave della nuova inchiesta è il DNA trovato sulle dita di Chiara Poggi. Secondo gli inquirenti pavesi, quel materiale genetico non apparterrebbe ad Alberto Stasi, ma proprio ad Andrea Sempio. Un dettaglio che cambia tutto: la procura vuole ora stabilire se Sempio possa aver avuto un ruolo nell’omicidio. Il 37enne è stato formalmente indagato per concorso in omicidio insieme a Stasi (in quanto unico condannato) o con una persona ancora ignota.

Domani Sempio sarà sottoposto al prelievo coatto del DNA nella sede della scientifica dei carabinieri di Milano, dopo aver rifiutato di sottoporsi volontariamente al test la scorsa settimana. Il suo avvocato, Massimo Lovati, ha confermato la decisione del suo assistito di opporsi all’esame, ma il giudice ha dato il via libera all’analisi forzata.

Un nome già emerso nel 2016, ma allora il caso fu archiviato

Andrea Sempio non è un nome nuovo nella vicenda di Garlasco. Già nel 2016 la difesa di Alberto Stasi aveva presentato una perizia genetica che individuava il profilo di Sempio tra le tracce ritrovate sulla scena del delitto. Tuttavia, la procura di Pavia archiviò il caso un anno dopo, definendo pretestuose le indagini difensive e ritenendo infondata l’ipotesi del coinvolgimento del giovane nel delitto.

Ora, però, gli stessi magistrati pavesi mettono in discussione quella decisione. All’epoca, infatti, il materiale genetico non fu mai comparato con il DNA di Sempio: venne semplicemente bollato come “non utilizzabile”. Oggi, invece, i nuovi esami condotti nei laboratori scientifici hanno stabilito che quel DNA è perfettamente valido per un confronto.

La Cassazione dà il via libera alla riapertura del caso Garlasco

Non è la prima volta che la difesa di Stasi prova a ottenere una revisione del processo. Un secondo tentativo era stato fatto nel 2020, ma anche in quel caso la richiesta venne respinta. Ora, però, è la stessa procura di Pavia a condurre le nuove indagini, sotto la guida del procuratore Fabio Napoleone e dell’aggiunto Stefano Civardi.

Dopo la richiesta di riapertura del fascicolo, il giudice per le indagini preliminari inizialmente aveva rigettato l’istanza. Ma la procura ha fatto ricorso in Cassazione e a dicembre la Suprema Corte ha dato ragione ai magistrati pavesi, ordinando la riapertura dell’inchiesta e il prelievo coatto del DNA di Sempio.

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