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OLTRE ALLE ACCUSE PER STALKING, A MARIA ROSARIA BOCCIA VENGONO CONTESTATE LESIONI E…

L’inchiesta su Maria Rosaria Boccia, l’imprenditrice al centro dello scandalo che ha portato alle dimissioni del ministro Gennaro Sangiuliano, si arricchisce di nuovi elementi. Dopo un lungo interrogatorio di quasi cinque ore davanti ai pm Barbara Trotta e Giulia Guccione, e al procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, le accuse a suo carico sono state ridefinite. Non più minaccia a corpo politico, ma stalking, con l’aggiunta di lesioni, falso, indebita interferenza nella vita privata e diffamazione. Un ventaglio di contestazioni che ricostruisce un quadro ancora più articolato della vicenda.

Le accuse: stalking, lesioni e pressioni

L’accusa di stalking si lega ai messaggi e alle pressioni esercitate sulla vita personale e politica di Sangiuliano, anche attraverso l’uso della stampa e dei social. Tra gli episodi contestati ci sono minacce e richieste insistenti dopo la mancata nomina della 41enne a consigliera per i grandi eventi del Mic, ruolo che l’allora ministro le avrebbe promesso ma mai formalizzato.

L’imprenditrice è accusata anche di lesioni, per la ferita alla testa riportata da Sangiuliano. In alcune chat, il ministro le attribuisce la responsabilità dell’accaduto e lei non lo nega. Ma davanti ai pm ha cambiato versione: «Non so cosa sia successo, ho solo sentito un tonfo da un’altra stanza», avrebbe dichiarato.

Sul piano legale pesa anche l’accusa di falso. Boccia, secondo gli inquirenti, avrebbe omesso nel suo curriculum il potenziale conflitto di interessi legato alla sua attività imprenditoriale.

Ma non è tutto: la 41enne avrebbe anche registrato una telefonata tra Sangiuliano e la moglie Federica Corsini, diffondendone poi il contenuto. Questo le è valso un’ulteriore contestazione, quella di indebita interferenza nella vita privata dell’ex ministro. Infine, è accusata di diffamazione nei confronti dell’ex capo di gabinetto del Mic, Antonio Gilioli, che lei ha indicato come responsabile della controfirma della sua nomina, circostanza che i carabinieri del Nucleo investigativo hanno smentito dopo aver esaminato gli atti ministeriali.

Il nodo della presunta gravidanza

Boccia si è presentata all’interrogatorio con una mantella larga, che potrebbe aver nascosto le forme di una presunta gravidanza. Un elemento che, secondo gli inquirenti, rientrerebbe nelle condotte di stalking nei confronti di Sangiuliano.

Dagli accertamenti sui dispositivi elettronici dell’imprenditrice emergono messaggi in cui lei accusa il ministro di averla abbandonata, di averla lasciata senza lavoro e di non aver riconosciuto la possibile paternità del figlio che potrebbe aspettare. In una conversazione tra i due, Sangiuliano scrive: «Sono arrivato al punto di non farmi problemi se tu fossi incinta di me, anzi sarei felicissimo». Lei risponde: «Sarai libero di viverti questa esperienza come vorrai nel rispetto di tuo figlio».

Le pressioni di Boccia sulla moglie di Sangiuliano

Tra le condotte contestate c’è anche l’intromissione nella vita coniugale dell’ex ministro. Boccia avrebbe contattato ripetutamente Federica Corsini, rivelandole dettagli sulla relazione con Sangiuliano, compresi spostamenti durante le trasferte istituzionali. Il tentativo, secondo l’accusa, sarebbe stato quello di usare la moglie dell’ex ministro come leva per ottenere la tanto attesa nomina al Mic.

Sangiuliano, dal canto suo, è a sua volta indagato dal Tribunale dei ministri per peculato e rivelazione di segreto, in relazione al coinvolgimento della Boccia in attività istituzionali senza che lei avesse alcun incarico ufficiale.

L’inchiesta, insomma, si complica e il quadro si fa sempre più torbido.

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