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AHI AHI, Giorgia Meloni l’ha combinata grossa: cosa non si fa per aiutare i propri amichetti (indagati)

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni – Fonte: Ipa – Dillingernews.it

Un disegno di legge del Governo Meloni appena approvato dal Parlamento fa gridare allo scandalo le opposizioni e non solo

Di fronte alle reiterate e accese proteste dell’opposizione e a una serie di durissimi attacchi sferrati dall’intero universo della cultura italiana, il presidente del Consiglio Giorgia Meloni fa spallucce.

Il capo dell’esecutivo e leader di Fratelli d’Italia a tutto pensa fuorché a rettificare il contenuto del suo incendiario discorso parlamentare nella parte relativa al Manifesto di Ventotene.

Anzi, nel corso di un incontro avuto con gli europarlamentari di FdI ha rivendicato orgogliosamente di ‘aver toccato un nervo scoperto della sinistra’. Nessun passo indietro, anzi.

Nel frattempo mentre le polemiche intorno al documento redatto nel 1941 da Ernesto Rossi e Altiero Spinelli proseguono imperterrite, approfittando della situazione la maggioranza di centrodestra ha condotto in porto uno dei suoi provvedimenti più importanti e sentiti.

Giorgia Meloni, la bufera è garantita: approvazione definitiva

Stiamo parlando del famigerato disegno di legge sulle intercettazioni, una misura fortemente voluta dal ministro della Giustizia Carlo Nordio e dall’intera maggioranza e a cui vasti settori della magistratura hanno reagito con una strenua opposizione.

Ebbene, il tanto discusso DDl è ora diventato legge. La Camera dei Deputati lo ha infatti approvato in via definitiva cinque mesi dopo il via libera del Senato. Da questo in momento la disciplina delle intercettazioni cambia radicalmente.

La novità più evidente e più discussa della norma così com’è stata approvata dai due rami del Parlamento riguarda il limite massimo per le intercettazioni stesse che non potrà superare la durata di 45 giorni, fatte salve deroghe particolari.

Legge sulle intercettazioni, i giudici pronti allo scontro finale

Un mese e mezzo e non di più avranno a disposizione i magistrati per raccogliere gli elementi di prova necessari ad istruire il rinvio a giudizio a carico degli indagati.
La nuova legge prevede la possibilità da parte degli inquirenti di derogare al limite di 45 giorni solo per i reati più gravi e quelli legati alla criminalità organizzata. E la richiesta di prorogare il termine dei 45 giorni dev’essere motivata dall’emergere di elementi specifici e concreti.

La norma sulle intercettazioni viene considerata dalle opposizioni un gentile omaggio del Governo di centrodestra a tutti gli autori di reati di natura finanziaria e amministrativa.
I famigerati crimini dei colletti bianchi, dal falso in bilancio alla corruzione passando per l’abuso d’ufficio, tutte fattispecie che l’attuale maggioranza da sempre considera non particolarmente gravi. Lo scontro tra politica e magistratura si arricchisce di un nuovo inquietante capitolo.

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