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DRAMMA CARCERI IN ITALIA | “16000 DETENUTI IN PIÙ”: NON C’È RISPETTO NÈ DIGNITÀ

Dramma carceri
Dramma carceri (Pixabay) - DillingerNews

Il sistema carcerario italiano versa in condizioni a dir poco disastrose. I detenuti sono spesso trattati peggio di animali in gabbia. Si cercano soluzioni

È una problematica ormai atavica, un dramma a cui nessun Governo è riuscito a trovare rimedio. La questione del sovraffollamento delle carceri è uno dei talloni d’Achille del nostro Paese.

Uno dei tanti punti deboli della giustizia italiana che le tante maggioranze politiche succedutesi nel tempo hanno provato a risolvere attraverso provvedimenti e misure di diversa ispirazione.

Poco più di un anno fa è stato fatto un tentativo grazie all’approvazione del cosiddetto ‘decreto svuota carceri’, una norma che in realtà ha inciso assai poco nel ridurre il sovraffollamento.

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha più volte parlato di un futuro ampliamento della capienza degli istituti di pena, ma non è stato dato alcun seguito a tali manifestazioni d’intenti.

Sovraffollamento, le carceri esplodono

Nelle carceri italiani allo stato attuale i detenuti in più rispetto alla capienza consentita sono ben diecimila. Addirittura quasi sedicimila in più se prendiamo in considerazione anche le celle inagibili a causa di guasti e lavori di ristrutturazione in corso.

Questo si traduce con un numero di letti spropositato per le dimensioni delle celle, con spazi ridotti per tutti i detenuti e con l’azzeramento o quasi delle attività ricreative o formative da svolgere all’interno del carcere.

Le carceri esplodono, ormai sono fuori controllo

In sostanza le condizioni di vita all’interno degli istituti di pena sono a dir poco pessime e quasi umilianti. Non è un caso purtroppo che il numero di suicidi sia in costante e inquietante aumento. In tutto il 2024 i detenuti che si sono tolti la vita in carcere sono stati 91, mentre in questo primo segmento del 2025 siamo già a quota 21.

Numeri che fanno accapponare la pelle e che dovrebbero indurre l’attuale esecutivo a prendere provvedimenti urgenti e drastici. Ma da Palazzo Chigi tutto tace. Qualche giorno fa Patrizio Gonnella, presidente di Antigone, l’associazione che si occupa proprio dei problemi che riguardano le carceri italiane, ha lanciato l’ennesimo grido di allarme: “Le condizioni a dir poco fatiscenti di molte strutture penitenziarie non sono in grado di garantire la disponibilità di servizi minimi come acqua e riscaldamenti. Una situazione drammatica che richiederebbe provvedimenti immediati”. Per ora il Governo Meloni è in altre faccende affaccendato, ma questo problema non è più rinviabile.

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