Momento inquietante al processo sul crollo del Ponte Morandi a Genova. Le parole di Giovanni Castellucci scatenano rabbia e indignazione
Prosegue tra le polemiche uno dei processi più sentiti e drammatici degli ultimi anni, quello legato al tragico crollo del Ponte Morandi avvenuto a Genova ad agosto del 2018 e che causò la morte di 43 persone. Una strage per ora senza colpevoli e che ha messo a nudo le gravissime e inaccettabili carenze di chi avrebbe dovuto garantire la sicurezza e la manutenzione di un’infrastruttura del genere.
Ad essersi presentato in Tribunale da imputato, secondo buona parte dell’opinione pubblica come principale responsabile di quanto accaduto in quella tragica mattina d’agosto, è stato l’ex amministratore delegato di Autostrade per l’Italia Giovanni Castellucci. La deposizione del super manager originario di Senigallia era molto attesa, anche perché fino ad ora non aveva ancora rilasciato alcuna dichiarazione davanti ai giudici.
Parlando per la prima volta in aula, alla presenza di alcuni parenti delle vittime, l’ex numero uno di Autostrade per l’Italia è riuscito a scatenare un’ondata di indignazione dando vita a una sorta di pseudo autoaccusa che ha lasciato di sasso gli uditori presenti in aula.
Ponte Morandi, Castellucci in stile Ponzio Pilato: “Sono colpevole. Anzi, no…”
Castellucci, che è imputato insieme ad altre 57 persone, ha preso la parola per la prima volta raccontando una sua versione dei fatti: “Mi sento tuttora responsabile ma non colpevole“, ha dichiarato lasciando tutti senza parole.
“Mi sento tuttora responsabile ma non colpevole – ha ulteriormente ribadito -. Sono responsabile per quello che riguardava la gestione del ponte e in quanto custodi del bene questa responsabilità me la sento“. In una vicenda del genere è molto difficile, se non impossibile distinguere tra responsabilità e colpevolezza. “Questa tragedia mi ha colpito nel profondo, sono stato consapevole della sua dimensione per le vite spezzate, per l’assurdità della morte, spazzate su un viadotto in una mattina di agosto“, ha poi aggiunto.
Nella parte finale della sua dichiarazione spontanea Castellucci si è prodotto in una sorta di breve arringa autoassolutoria: “Penso che questa tragedia abbia afflitto non solo Genova ma tutta Italia e chi ha il senso della comunità. Sono stato tra i primi ad arrivare, ho cercato di aiutare nei comitati di crisi, mi sono messo a disposizione del presidente della Regione ma con ammirazione verso chi gestiva la crisi, verso chi salvava vite, chi stata scavando. E ho sentito la frustrazione di non potere essere utile se non accelerando quello che potevo fare“. I parenti delle vittime non hanno gradito…