Episodio a dir poco increscioso durante una manifestazione pacifica di musulmani per celebrare il Ramadan. Indagano le forze dell’ordine
Non è stato il primo e purtroppo non sarà neanche l’ultimo. Quanto accaduto qualche giorno fa a Torino è un episodio che ha scatenato, com’era inevitabile che fosse, l’indignazione e la condanna di tutte le forze politiche del nostro Paese. Del resto è sempre difficile abituarsi a rituali minacciosi e lugubri come quello andato in scena nel fine settimana nel capoluogo piemontese, dove era in programma la celebrazione della fine del ramadan da parte della comunità islamica torinese.
Una manifestazione composta e civile che ha visto la partecipazione di quasi 30mila persone, alle quali si è aggiunto il sindaco della città Stefano Lo Russo. Proprio dal primo cittadino erano arrivate parole molto ispirate dedicate alla pace e alla serena convivenza tra i popoli: “La religione non può mai parlare di guerra“.
Un messaggio di civiltà che non tutti evidentemente hanno recepito. Al termine della preghiera un gruppo di poco meno di 300 persone appartenenti al comitato ‘Torino per Gaza’ hanno inscenato una breve manifestazione sfilando con vessilli e bandiere palestinesi.
Torino, erano in pochi ma violenti: le foto bruciate macchiano una giornata di pace
Fin qui niente di disdicevole, ma la difesa legittima dei diritti di un popolo come quello palestinese si è trasformata in un’inquietante e spettrale minaccia rivolta al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e alla presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen. Al termine di questo improvvisato corteo alcuni manifestanti hanno acceso fumogeni e dato alle fiamme le foto del capo del Governo italiano e dell’Unione Europea.
Un gesto non solo censurabile di per sé, ma che può creare allarme e preoccupazione in tutto il Vecchio Continente. In un periodo del genere, già di sé carico di tensioni e di instabilità anche un’azione del genere può far degenerare il clima che si respira in ambito internazionale. Infatti i manifestanti dopo aver bruciato le foto delle due leader politiche hanno lanciato slogan minacciosi e insulti.
Un atto quanto meno intimidatorio che ha allertato le alte sfere di Palazzo Chigi e dell’Unione Europea. Un filo rosso virtuale collega in questo momento Roma e Bruxelles e l’intero sistema politico europeo. Esponenti di tutti i partiti hanno condannato il gesto, definendolo “inaccettabile” e “vergognoso“.
L’episodio di Torino si inserisce in un clima di alta tensione politica che attraversa l’Italia e buona parte dell’Europa. Alla base c’è il sostegno, con diverse sfumature, espresso dai governi occidentali a quello d’Israele, impegnato da oltre un anno in un’offensiva a tutto campo contro l’organizzazione politica palestinese Hamas.