Home CRONACA La storia – agghiacciante – del Dr. Stefa e dell’olio di silicone

La storia – agghiacciante – del Dr. Stefa e dell’olio di silicone

Il Dr Stefa è finito dove non può più fare danni.

Alla Dozza, Bologna, in custodia cautelare. Ma avrebbe potuto finirci molti interventi fa. Quando già sfigurava volti con quell’arma chimica da laboratorio clandestino: l’olio di silicone, vietato in Italia dal 1993 e ancora oggi colpevole di troppe facce rotte.

Stefano Stracciari, 68 anni, medico estetico sospeso dall’ordine e dai pazienti, continuava a operare come niente fosse. Iniettava filler contraffatti, importati da siti cinesi e coreani, in confezioni che sembravano legittime. Un fake travestito da sogno.

Nel suo ambulatorio-abitazione a Rastignano – sotto sequestro da gennaio – riceveva ancora pazienti anche dopo la sospensione. Anche dopo il divieto di starci. Anche dopo aver distrutto vite e visi.

Non era solo un abuso di professione. Era una deriva morale, fatta di aghi e di bugie.

In un caso, ha pure iniettato cortisone a una paziente allergica. Il volto gonfio. Poi ha provato a “riparare” con siringhe e fori: aspirava il liquido, dice il verbale.

Non è medicina, è barbarie.

Stracciari, alias “Dr Stefa”, era già noto alle cronache dal 2006 per iniezioni simili. Il suo nome torna oggi come un fantasma di plastica a ricordarci cosa succede quando la chirurgia estetica diventa follia identitaria.

Ma il punto non è solo lui. Il punto è noi.

Noi che rincorriamo l’eternità con la fronte tirata.

Noi che non accettiamo il tempo, che chiudiamo gli occhi davanti alle rughe come fossero tumori.

Noi che crediamo di curare l’anima con un acido ialuronico.

Noi che, invece di decostruire l’idea di bellezza tossica, ci tuffiamo in cliniche low cost come se fosse spa.

E intanto, altre vittime.

Altri visi gonfi. Altri occhi vuoti.

Basta fare un giro nei gruppi Facebook delle “rovinati dalla chirurgia estetica” per capire che Dr Stefa è solo uno dei tanti.

Sia chiaro: un ritocco non è un peccato.

Quando serve – davvero serve – a restituire dignità, equilibrio, identità ferita, è medicina. È arte.

Ma quando è solo paura di invecchiare, allora diventa una trappola. E i mostri non stanno solo nei bisturi.

Stanno nel nostro rifiuto del tempo.

Stanno nella disperazione di voler restare giovani in un mondo che ci convince che il vecchio è inutile, il rugoso è brutto, il naturale è fallito.

Ecco perché l’olio di silicone non è solo un veleno. È un simbolo maledetto.

Di come possiamo farci del male, convinti di migliorarci.

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