Home CRONACA Nucleare d’autore: Salvini promette luce in bolletta (tra sette anni, tempo permettendo)

Nucleare d’autore: Salvini promette luce in bolletta (tra sette anni, tempo permettendo)

Salvini e l’energia del futuro: tra sette anni bollette a prezzi stracciati.

Al convegno sul nucleare organizzato dalla Lega, Matteo Salvini si presenta con la stessa convinzione di chi ha appena risolto un cruciverba da tre lettere: la risposta è “nuke”. Secondo il ministro dei Trasporti, se si parte oggi, entro il 2032 il primo interruttore sarà acceso e le famiglie potranno finalmente vedere una bolletta che non sembra un codice fiscale.

L’idea è semplice: scommettere sul nucleare di nuova generazione, quello che promette di essere pulito, sicuro, verde, a impatto zero e con lo stesso sex appeal di un pannello solare in tuta antiradiazioni. Il tutto per rendere l’energia più accessibile e, soprattutto, meno capricciosa di una giornata nuvolosa.

Il paragone con la Francia, dove cinquanta reattori sono già in servizio, torna come una vecchia canzone in loop: loro pagano meno, noi molto di più, e non possiamo continuare a guardare i cugini d’oltralpe con l’invidia di chi ha solo le candele Ikea. La risposta italiana starebbe nei reattori modulari di piccole dimensioni (SMR), oggetti futuristici che sembrano usciti da un laboratorio segreto e che, volendo, potrebbero persino entrare nel paesaggio urbano senza rovinare troppo il panorama.

L’Europa li approva, il mondo li sperimenta, e Salvini non vuole che l’Italia resti l’unica a sedersi al tavolo dell’energia con il portapranzo vuoto per motivi ideologici. E se qualcuno chiede se si possano costruire anche a Milano, la risposta è un’apertura totale. Del resto, la città dell’innovazione e della sostenibilità potrebbe tranquillamente ospitare una centrale nucleare accanto a un coworking, con tanto di caffè bio e parcheggio per monopattini.

Per il ministro, la questione è anche meteorologica: quando piove, il solare si deprime e l’eolico si prende un giorno di riposo. Il nucleare, invece, lavora con qualsiasi clima. Come certi baristi che non si ammalano mai.

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