Home Celebs Instagram Roberto Saviano e il suo personalissimo bordocampo morale. È un gol, Roberto,...

Roberto Saviano e il suo personalissimo bordocampo morale. È un gol, Roberto, non un’operazione della DIA.

Roberto Saviano, in una delle sue sempre più frequenti story da bordocampo morale, ha trovato modo di infilare l’Inter in una delle sue tirate civili. Alla sconfitta contro il Bologna ha risposto con un fragoroso: “Gooool” – che già suona strano, se lo immaginiamo pronunciato da uno che normalmente scrive di faide camorristiche e criminalità sistemica.

Ma non si è fermato lì. Ha voluto strafare, come un attaccante che tenta la rovesciata da centrocampo, e ha scritto:
«un gol contro la curva più ndranghetista d’Italia». E ancora “contro una società l’Inter che ha fatto della sua ambiguità con i clan la sua cifra». 

Ora, una tale affermazione, sparata su Instagram con tale leggerezza, merita almeno due cose: uno screenshot e una pausa di riflessione.

Perché Saviano, con la sua autorevolezza (vera, passata, per certi versi intoccabile), sa benissimo che quella frase è un’accusa grave. Non un’opinione da bar, non una provocazione dialettica. È un marchio a fuoco su una tifoseria intera e una società gloriosa – fatta, va detto, da migliaia di persone che non hanno nulla a che vedere né con la criminalità, né con gli amici della criminalità, né con la poetica dell’eroe solitario contro il sistema.

E allora perché scriverlo? Perché dire “Gooool” come se un gol del Bologna fosse la vendetta dello Stato contro la ‘ndrangheta? È un gol, Roberto, non un’operazione della DIA.

Chi segue davvero le curve sa che il problema delle infiltrazioni mafiose nel tifo non è né nuovo né circoscritto. Ma proprio per questo, andrebbe trattato con la gravità che merita. Non come sfogo personale, e nemmeno come applauso morale al VAR.

In questo gioco Saviano ci guadagna un like, forse due, qualche conferenzina, qualche copia in più? Ma chi si batte davvero contro la criminalità organizzata – dentro e fuori gli stadi – ci perde credibilità. Perché la battaglia contro le mafie è cosa seria. Non è una reaction live su Instagram, né un’esultanza postata a caldo dopo un gol che non cambia nulla, se non la classifica.

Il paradosso? Saviano sembra ormai tifare contro più che tifare per. E lo fa con una tale insistenza, da somigliare proprio a quelle dinamiche tribali che dice di combattere.

Il problema non è il “Gooool”. È l’idea che un gol del Bologna possa redimere la Serie A. Che l’Inter, in quanto “colpevole” di qualcosa (non si sa bene cosa), meriti di essere sconfitta dal destino – o da Orsolini.

Caro Roberto, lasciaci il diritto di tifare senza sentirci complici. E se davvero c’è un problema con una curva o con chi ci sta dietro, scrivilo in un’inchiesta. Non in una storia Instagram.

Nel frattempo, noi tifosi dell’Inter non ti ringraziamo. Anzi.
Ci prendiamo la nostra sconfitta sul campo – come sempre – ma non accettiamo lezioni di etica a comando.

Articolo precedenteIl Segretario alla Difesa USA, Pete Hegseth, già noto per la sua confidenza con l’app Signal, che continua a usare come se fosse WhatsApp sotto Natale
Articolo successivoMorto Papa Francesco, ecco l’annuncio