Dall’Italia alla Corea del Sud, passando per Africa, Asia e Americhe: sono dodici i cardinali considerati più vicini al soglio pontificio. Dodici volti, dodici storie, dodici profili che, ciascuno a suo modo, incarnano le sensibilità e le sfide della Chiesa contemporanea.
Pietro Parolin (Italia)
Il Segretario di Stato vaticano è il diplomatico per eccellenza: artefice dell’accordo storico con la Cina, ha trascorso tutta la vita nei corridoi della diplomazia vaticana. Conosce dossier delicatissimi e potrebbe garantire continuità nella transizione.
Matteo Zuppi (Italia)
Presidente della Cei e volto noto della Comunità di Sant’Egidio, è il “prete di strada” con esperienze di pace in Africa e una missione diplomatica tra Mosca e Kiev. Popolare in Italia e in Vaticano, ha carisma e dialoga con mondi diversi.
Pierbattista Pizzaballa (Italia)
Patriarca latino di Gerusalemme, conosce a fondo il Medio Oriente e parla ebraico. È una delle voci più credibili nel conflitto israelo-palestinese. Figura di equilibrio, francescano, vicino alla terra e ai suoi drammi.
Cardinali non italiani
Fridolin Ambongo Besungu (Congo)
Arcivescovo di Kinshasa, è una delle figure più ascoltate della Chiesa africana. Critico verso l’apertura alle coppie omosessuali, ha guidato la contestazione africana alla dichiarazione Fiducia Supplicans. Presidente dei vescovi africani.
Blase Cupich (USA)
Arcivescovo di Chicago, è una delle voci più progressiste d’Oltreoceano. Ha sfidato apertamente le politiche di Donald Trump sui migranti, difendendo l’accoglienza come valore cristiano. Stimato da Francesco.
Joseph Tobin (USA)
Arcivescovo di Newark, ha un passato da redentorista e da superiore generale. È uno dei più sensibili ai temi sociali, in prima linea contro le deportazioni e per la tutela dei migranti. Vicino agli emarginati.
Péter Erdö (Ungheria)
Arcivescovo di Budapest, è il candidato dei conservatori. Intellettuale, canonista, teologo, ex presidente delle conferenze episcopali europee. Formato alla scuola di Ratzinger, è stimato per il suo rigore dottrinale.
Anders Arborelius (Svezia)
Vescovo di Stoccolma, primo cardinale svedese dalla Riforma. Convertito dal protestantesimo, è carmelitano e simbolo della Chiesa minoritaria che evangelizza col silenzio. Voce rara in un’Europa secolarizzata.
Jean-Marc Aveline (Francia)
Arcivescovo di Marsiglia, è un teologo che incarna la frontiera mediterranea della Chiesa. Nato in Algeria, vive la tensione del dialogo interreligioso. È cresciuto tra Islam, immigrazione e secolarizzazione.
Luis Antonio Tagle (Filippine)
Pro-prefetto per l’Evangelizzazione, uomo chiave nel dialogo con la Cina, è considerato il volto dell’Asia cattolica. Papa Francesco gli ha detto: “L’Asia è il futuro della Chiesa”. Teologo brillante e amatissimo.
Lazzaro You Heung-sik (Corea del Sud)
Prefetto per il Clero, focolarino, ha tentato il dialogo tra le due Coree. Primo cardinale coreano in un ruolo di vertice, è molto apprezzato da Francesco per la sua spiritualità e la sensibilità pastorale.
Juan José Omella (Spagna)
Arcivescovo di Barcellona, missionario in Africa, ex consigliere di Manos Unidas. Impegnato da sempre contro la fame e la povertà, è presidente dei vescovi spagnoli. Espressione della Chiesa solidale.