“Impugnerò il licenziamento. Accettarlo sarebbe come farmi calpestare due volte. Voglio un risarcimento per essere stata messa alla gogna, per aver permesso che infangassero il mio nome: che sia la Naspi o una buonuscita, ma qualcosa mi spetta. Altrimenti li porto in tribunale”. Elena Maraga non ci sta. È la maestra d’asilo di Varego di Maserada, in provincia di Treviso, licenziata dalla scuola paritaria cattolica dove insegnava dopo che il padre di un alunno aveva diffuso alcune sue foto tratte da OnlyFans. La motivazione? “Giusta causa”, dicono dall’istituto. Ma per Elena, intervistata dal Messaggero, la storia è ben diversa.
Parla la maestra di OnlyFans
“Da una parte sono sollevata, perché almeno si è arrivati a una conclusione. Ma non mi fermerò qui. Sto valutando di impugnare il licenziamento: per loro è ‘giusta causa’, per me no. Così non ho diritto né alla Naspi né a una buonuscita. Se lo accettassi, sembrerebbe che vada tutto bene, che condivido questa scelta. Ma non è così”.
E intanto il conto delle ingiustizie cresce: “Sto a casa dal 19 marzo senza un euro. Mi hanno messo in ferie forzate. Se non reagisco, passa il messaggio che sono io la colpevole. Ho subito un’ingiustizia grave, non meritavo di essere cacciata. Ora tocca a loro decidere se trovare un accordo o andare fino in fondo: ma questa volta non starò zitta”.