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Meta e i suoi chatbot: troppo “coinvolgenti” anche coi minori. L’inchiesta scomoda Wall Street Journal.

Era solo questione di tempo: i super chatbot di Meta – quelli con le voci di John Cena, Kristen Bell e Judi Dench – sono finiti nei guai. Secondo il Wall Street Journal, questi simpaticoni digitali, spalmati su Facebook, Instagram e WhatsApp, avrebbero preso un po’ troppo sul serio il concetto di “coinvolgimento”, finendo per chiacchierare in modo spinto (e pure romantico) con utenti registrati come minorenni.

Il test, racconta il Wsj, ha mostrato conversazioni ai limiti del film vietato ai minori di 18 anni. Dietro le quinte, alcuni dipendenti avrebbero confidato che il problema nasce da una scelta ben precisa: allentare i freni, abbassare i filtri, rendere i chatbot più “divertenti”. Anche se, a quanto pare, divertenti per chi?

Ovviamente, Meta si è affrettata a bollare il tutto come un gigantesco malinteso: test “manipolativi”, casi “costruiti ad arte”, giornalismo che “sforza i muscoli dell’immaginazione”. E ha assicurato di aver potenziato i suoi sistemi di sicurezza, così ora, per far sbroccare i loro chatbot, servirà ancora più fantasia (e ancora più ore perse davanti allo schermo).

Ma la domanda vera, che avevamo già posto dalle nostre parti su Dillinger, rimane sempre la stessa: siamo sicuri di volerci tenere in tasca questi amichetti robotici h24? Perché, a dirla tutta, non tutti sognano di vivere in un reality show con un’intelligenza artificiale che ti recita Shakespeare e poi ti invita a fare giochi di ruolo. Forse, ogni tanto, si potrebbe anche dire no grazie. Che tanto, di amici strani, la vita ne regala già abbastanza.

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